• 16/11/2024
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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

Modena Cento Ore si è conclusa in una affollatissima Piazza Grande a Modena, uno dei luoghi dove è nato l’automobilismo sportivo italiano e dove Enzo Ferrari, Stanguellini o i fratelli Maserati hanno sfilato esattamente sugli stessi ciottoli dove le vetture sono arrivate ieri, accolte da un bagno di folla.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

Sono stati quattro giorni intensi, vissuti sempre a mille, con l’entusiasmo e l’eccitazione di chi ha vissuto una esperienza straordinaria.  L’espressione sorridente e rilassata dei partecipanti a fine gara, ripresi nel momento in cui esultano e degustano la tanto desiderata e meritata birra, vale più di mille parole. Tirando le somme, il risultato finale ha visto 47 vetture della sezione competizione che sono riuscite a terminare la gara e 35 quella della sezione regolarità; 22 invece sono le vetture che non ce l’hanno fatta e che hanno dovuto dichiarare forfait prima di arrivare a Modena.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

Modena Cento ore è una gara dura e competitiva in tutta la sua unicità e molti degli equipaggi rimasti a piedi hanno comunque raggiunto Modena per vedere gli amici e dar loro un saluto ed un arrivederci e lanciare il guanto di sfida per il 2020.

Per tutti, la parte più affascinante è stata la sfida contro il tempo nelle prove cronometrate,  spesso disputate su strade strette, sconnesse e tecnicamente difficilissime, dove è solo l’istinto e la conoscenza della propria vettura, oltre ad una buona dose di coraggio, a fare la differenza ed a fare il tempo finale. La gara si è conclusa con l’arrivo delle auto sul palco di Modena e la serata delle premiazioni nel Cortile d’Onore dell’Accademia Militare, che ha aperto per l’occasione i battenti ai partecipanti, rimasti senza fiato all’ingresso a Palazzo Ducale, riallestito a tema tricolore.

Il livello delle auto che hanno partecipato è degno di uno dei più importanti concorsi d’eleganza del mondo, con un’unica differenza: la Modena Cento Ore permette a queste meravigliose vetture di essere mostrate in movimento, e di portare in giro per i luoghi più belli d’Italia un perfetto museo automobilistico.

104 le vetture iscritte per questa edizione, selezionate tra le oltre 250 domande di partecipazione, di cui 67 nella sezione velocità e 40 in quella regolarità. 14 invece erano le Nazioni rappresentate dai 214 partecipanti provenienti da tutto il mondo: Gran Bretagna, Germania, Svizzera e altri Paesi dell’Europa, ma anche Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

In corsa anche il cantante dei Duran Duran, Simon Le Bon, accolto come una star da fan e curiosi. Il leader della band inglese era in gara alla Modena Cento Ore, insieme al francese François Pourcher  su una Jaguar XK120 del 1951, la n. 69 sponsorizzata da Cifonelli.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

I vincitori del 2019

Nella sezione Competition, ovvero la sezione di velocità per le auto fino al 1965, il primo posto è stato conquistato dall’equipaggio inglese numero 5: Richard Cook – Claire Cook  su AC Shelby Cobra 289 del 1963. Nella sezione Competition G/H/I il podio è andato all’equipaggio belga numero 31: Glenn Janssens – Tom De Geetere su Porsche 911 SC del 1981. La classifica “Index of Performance” ha visto come vincitore l’equipaggio tedesco numero 30: Albert Otten – Julius Otten su Bmw 328 Roadster del 1939. Il premio per la classe speciale “50s Sports Car” va invece all’equipaggio americano e inglese numero 28: Marc Mezey – Jack Chatham su Austin Healey 100/4 M del 1955.

Sul primo gradino del podio, per la sezione regolarità, è salito l’equipaggio 108: Ernst Schroeder – Philipp Rüppell su Porsche 356 B del 1961. Tra le scuderie, vincono, per la sezione velocità la scuderia M66, per la regolarità Bulles & Rires. Tra le dame, sul podio per la velocità l’equipaggio inglese numero 59: Sharlie Goddard – Suzy Harvey su Morgan Plus 8 1969, mentre per la regolarità l’equipaggio tedesco numero 107 Ute Otten – Brigit Saget su Porsche 356 B Roadster del 1960.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

I premi speciali:

Vincitore delle gare in pista: n. 58 Paolo Marzatico – Federico Ferrari su Porsche 911 Carrera 2.8 RSR del 1973.
Vincitore delle prove speciali: n. 55 Kevin Jones – Lee Jones su Ford Escort RS 1600 del 1972 Vincitore del premio intitolato ad Ayrton Senna:  n. 31 Glenn Janssens – Tom De Geetere su Porsche 911 SC del 1981.
Vincitore della Super Prova Speciale all’Autodromo di Modena: n. 47 Philip Lawrence Kadoorie – Daniel Wells su Lancia Stratos HF GR.4 del 1974 Vincitore della prova di regolarità all’Autodromo di Modena: n. 92 Axel Urban – Andrea Urban su Porsche 911 T del 1972.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

Tra i vincitori, anche i meccanici, senza i quali tantissime auto in più avrebbero mancato l’appello finale a Modena. Il trofeo “Mechanical Miracle 2019”, è stato quindi assegnato a Colin Bastead e Damian Le Breully, team di supporto della Lancia Stratos numero 47. Il premio speciale “Spirit of the competition” è andato all’equipaggio 55: Kevin Jones – Lee Jones su Ford Escort RS 1600. Il premio speciale Brandoli, invece,  all’auto numero 48: una Ferrari 365 GTB/4.

 

Testo di Luana Salvatore e foto di Francesca Azzali (Courtesy of Canossa Events).
Per gentile concessione Stampa.
RioCarnival era tra le testate girnalistiche accreditate a tutti gli eventi di Modena Cento Ore. Un ringraziamento particolare a Germana Biasi, nostra inviata per Rimini. Tutti i diritti riservati, riproduzione vietata.

Luana Salvatore

Giornalista pubblicista, dal 2010 è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine, nonchè co-fondatrice della fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma (1998), ha scritto una tesi sperimentale in regia cinematografica denominata: "Immagini per la Musica" sull'evoluzione dell'immagine dal periodo British Invasion sino ad Internet, con riguardo per i video musicali. Membro della MEDIMEX Academy, vanta collaborazioni con alcune testate giornalistiche musicali (Rolling Stone e Billboard). Appassionata di Arti e Nuove Tecnologie, è attenta alle questioni sociali e ambientali, disabilità, neurodivergenze, neuroscienze, yoga e discipline olistiche. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it