• 24/02/2025
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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

Modena Cento Ore si è conclusa in una affollatissima Piazza Grande a Modena, uno dei luoghi dove è nato l’automobilismo sportivo italiano e dove Enzo Ferrari, Stanguellini o i fratelli Maserati hanno sfilato esattamente sugli stessi ciottoli dove le vetture sono arrivate ieri, accolte da un bagno di folla.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

Sono stati quattro giorni intensi, vissuti sempre a mille, con l’entusiasmo e l’eccitazione di chi ha vissuto una esperienza straordinaria.  L’espressione sorridente e rilassata dei partecipanti a fine gara, ripresi nel momento in cui esultano e degustano la tanto desiderata e meritata birra, vale più di mille parole. Tirando le somme, il risultato finale ha visto 47 vetture della sezione competizione che sono riuscite a terminare la gara e 35 quella della sezione regolarità; 22 invece sono le vetture che non ce l’hanno fatta e che hanno dovuto dichiarare forfait prima di arrivare a Modena.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

Modena Cento ore è una gara dura e competitiva in tutta la sua unicità e molti degli equipaggi rimasti a piedi hanno comunque raggiunto Modena per vedere gli amici e dar loro un saluto ed un arrivederci e lanciare il guanto di sfida per il 2020.

Per tutti, la parte più affascinante è stata la sfida contro il tempo nelle prove cronometrate,  spesso disputate su strade strette, sconnesse e tecnicamente difficilissime, dove è solo l’istinto e la conoscenza della propria vettura, oltre ad una buona dose di coraggio, a fare la differenza ed a fare il tempo finale. La gara si è conclusa con l’arrivo delle auto sul palco di Modena e la serata delle premiazioni nel Cortile d’Onore dell’Accademia Militare, che ha aperto per l’occasione i battenti ai partecipanti, rimasti senza fiato all’ingresso a Palazzo Ducale, riallestito a tema tricolore.

Il livello delle auto che hanno partecipato è degno di uno dei più importanti concorsi d’eleganza del mondo, con un’unica differenza: la Modena Cento Ore permette a queste meravigliose vetture di essere mostrate in movimento, e di portare in giro per i luoghi più belli d’Italia un perfetto museo automobilistico.

104 le vetture iscritte per questa edizione, selezionate tra le oltre 250 domande di partecipazione, di cui 67 nella sezione velocità e 40 in quella regolarità. 14 invece erano le Nazioni rappresentate dai 214 partecipanti provenienti da tutto il mondo: Gran Bretagna, Germania, Svizzera e altri Paesi dell’Europa, ma anche Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

In corsa anche il cantante dei Duran Duran, Simon Le Bon, accolto come una star da fan e curiosi. Il leader della band inglese era in gara alla Modena Cento Ore, insieme al francese François Pourcher  su una Jaguar XK120 del 1951, la n. 69 sponsorizzata da Cifonelli.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

I vincitori del 2019

Nella sezione Competition, ovvero la sezione di velocità per le auto fino al 1965, il primo posto è stato conquistato dall’equipaggio inglese numero 5: Richard Cook – Claire Cook  su AC Shelby Cobra 289 del 1963. Nella sezione Competition G/H/I il podio è andato all’equipaggio belga numero 31: Glenn Janssens – Tom De Geetere su Porsche 911 SC del 1981. La classifica “Index of Performance” ha visto come vincitore l’equipaggio tedesco numero 30: Albert Otten – Julius Otten su Bmw 328 Roadster del 1939. Il premio per la classe speciale “50s Sports Car” va invece all’equipaggio americano e inglese numero 28: Marc Mezey – Jack Chatham su Austin Healey 100/4 M del 1955.

Sul primo gradino del podio, per la sezione regolarità, è salito l’equipaggio 108: Ernst Schroeder – Philipp Rüppell su Porsche 356 B del 1961. Tra le scuderie, vincono, per la sezione velocità la scuderia M66, per la regolarità Bulles & Rires. Tra le dame, sul podio per la velocità l’equipaggio inglese numero 59: Sharlie Goddard – Suzy Harvey su Morgan Plus 8 1969, mentre per la regolarità l’equipaggio tedesco numero 107 Ute Otten – Brigit Saget su Porsche 356 B Roadster del 1960.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

I premi speciali:

Vincitore delle gare in pista: n. 58 Paolo Marzatico – Federico Ferrari su Porsche 911 Carrera 2.8 RSR del 1973.
Vincitore delle prove speciali: n. 55 Kevin Jones – Lee Jones su Ford Escort RS 1600 del 1972 Vincitore del premio intitolato ad Ayrton Senna:  n. 31 Glenn Janssens – Tom De Geetere su Porsche 911 SC del 1981.
Vincitore della Super Prova Speciale all’Autodromo di Modena: n. 47 Philip Lawrence Kadoorie – Daniel Wells su Lancia Stratos HF GR.4 del 1974 Vincitore della prova di regolarità all’Autodromo di Modena: n. 92 Axel Urban – Andrea Urban su Porsche 911 T del 1972.

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Foto: Francesca Azzali (Canossa Events). Per gentile concessione dell’Organizzazione dell’Evento. Tutti i diritti riservati

Tra i vincitori, anche i meccanici, senza i quali tantissime auto in più avrebbero mancato l’appello finale a Modena. Il trofeo “Mechanical Miracle 2019”, è stato quindi assegnato a Colin Bastead e Damian Le Breully, team di supporto della Lancia Stratos numero 47. Il premio speciale “Spirit of the competition” è andato all’equipaggio 55: Kevin Jones – Lee Jones su Ford Escort RS 1600. Il premio speciale Brandoli, invece,  all’auto numero 48: una Ferrari 365 GTB/4.

 

Testo di Luana Salvatore e foto di Francesca Azzali (Courtesy of Canossa Events).
Per gentile concessione Stampa.
RioCarnival era tra le testate girnalistiche accreditate a tutti gli eventi di Modena Cento Ore. Un ringraziamento particolare a Germana Biasi, nostra inviata per Rimini. Tutti i diritti riservati, riproduzione vietata.

Luana Salvatore

Giornalista pubblicista (dal 2008), è editrice e direttrice responsabile di RioCarnival Magazine (dal 2010), nonché co-fondatrice della fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (fondata nel 1987). Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma (1998) con una tesi sperimentale in regia cinematografica dal titolo "Immagini per la Musica", incentrata sull’evoluzione dell’immagine musicale dalla British Invasion all’era di Internet, con particolare attenzione ai video musicali. Si specializza in comunicazione pubblica e giornalismo multimediale. Già membro della Medimex Academy, tra le collaborazioni giornalistiche figurano Rolling Stone e Billboard. Appassionata di arti visive e nuove tecnologie, si dedica con interesse alle tematiche sociali, alla disabilità e neurodivergenze. Scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Per contatti: editor@riocarnivalmagazine.it