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SanRemo2015, la nostra “visione” – prima serata

DiChristian D'antonio

Feb 11, 2015
sanremo
Foto: www.sanremo.rai.it/ copyright San Remo

Come ha fatto Carlo Conti a non farci addormentare, a farci dimenticare le lungaggini baudiane e il rituale noioso da manifestazione-carrozzone? Merito del ritmo radiofonico che, ahinoi, avrebbe potuto coinvolgere più canzoni in gara, oltre che il conduttore.

Vincitore musicale assoluto (e inaspettato, finora) è inconfutabilmente Nek. Il cantante in squadra Warner (poco rappresentata quest’anno, ma viene da dire pochi ma buoni) in cerca di rilancio ha davvero spaccato con un pezzo che non esitiamo a definire memorabile. Merito della sua grinta e sete di rivincita, visto che gli ultimi album in studio non hanno lasciato granché traccia, e merito di quel Luca Chiaravalli che ha portato al successo in Italia fenomeni come Hooverphonic. Fatti Avanti Amore non eccelle in originalità, ma al festival è un gioiello fusion tra chitarre new wave, dance e arrangiamenti d’archi eccelsi, una specialità in cui Chiaravalli si è già distinto.

Tenete anche d’occhi Malika Ayane, che con la raffinata poesia di Adesso e Qui (Nostalgico Presente), mette a segno una sfilza di potenzialità autoriali impressionanti (lei stessa, Pacifico e il giovane Giovanni Caccamo, stessa scuderia Sugar made in Caterina Caselli). Non è molto chiara quando articola l’etereo testo, ma la canzone merita davvero. Incisa ci farà sognare in macchina alla radio.

Perché Chiara non riesce a spiccare tra le vette che le competono è uno dei misteri della sua carriera. Ha presenza, sicurezza ed eleganza. Ma non ha la simpatia del personaggio che invece è dalla parte di Annalisa (anche qui, prodotto dei talent) che con una canzone inferiore la supera in resa. Tra gli aspiranti al rilancio, due professionisti ancora nel limbo tra giovani e big dell’Olimpo pop. Parliamo di Gianluca Grignani e Alex Britti. Entrambi figli degli anni 90, si ripresentano a 40 anni in forma eccellente ma con pezzi che non decollano al primo ascolto. Grignani se l’è costruito addosso per fare il cantautore una volta per tutte. Britti l’ha inteso come sfoggio di indubbie qualità strumentali. Cresceranno?

Interessanti i comuni denominatori che hanno generato le due standing ovation all’Ariston. Si tratta di Tiziano Ferro, venuto a promuovere concerti e una raccolta, e Al Bano e Romina, venuti a riaffermare se stessi, senza un prodotto da vendere. La gente si alza in piedi perché sono patrimonio dell’identità nazionale, che piaccia o no. L’Italia si fonda anche sulla cultura musicale, facciamocene una ragione.

Le inspiegabili scelte per Emma e Arisa non si fermano agli abiti. Avrebbero da dare molto sul palco, ma il tempo è tiranno e alla Marrone è concessa un’emozione da inquadrare, un commentino pertinente e composto al medico di Emergency. Ma si capisce che vorrebbe andare a braccio. Arisa è un po’ a disagio ma centrata, forse un tantino in ombra sulla cover di Renato Zero Il Carrozzone. Emozionante ma con Sanremo quel pezzo non c’entra.

Menzione speciale agli Imagine Dragons, che hanno due hit molto più famose del loro nome e da perfetti sconosciuti ai più della platea festivaliera, hanno conquistato. Sono arrivati direttamente dai Grammy, hanno riarrangiato il loro repertorio in chiave acustica e hanno accettato di esibirsi dal vivo con un’orchestra che non conoscevano. Davvero grandi, meritano molto.

In ogni caso, con tutte le pinze che richiede il caso, ci sentiamo di dire: Sanremo2015, buona la prima.

Sito ufficiale del Festival: www.sanremo.rai.it/

Christian D’Antonio
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Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)