• 22/12/2024

Rebel Heart Tour, Madonna gioca facile. E vince

DiChristian D'antonio

Set 10, 2015

montreal_04-540x220
Da quando ha ripreso l’incessante attività live (era il 2001 del Drowned World Tour), Madonna di tour ne ha fatti 6, tutti memorabili. Compreso questo Rebel Heart tour, che farà tappa a Torino a novembre, e che è partito appena questa settimana da Montreal. Gioca facile la diva, un tempo regina indiscussa delle classifiche di vendita. Oggi un po’ meno, il panorama musicale cambia, ma quel che resta è il talento per la messa in scena. Ed è per questo che il tour è sempre un asso facile per miss Ciccone, anche se sicuramente non è una passeggiata.

Sia dal punto di vista fisico che canoro. L’aveva detto nelle poche anticipazioni: voglio avere un set da greatest hits. E in parte mantiene la promessa, che vuol dire anche maggior fiato per raggiungere le vecchie tonalità.

Partita con la nuova Iconic, prosegue sul sicuro con Bithc I’M Madonna, finora l’unico hit vero di Rebel Heart (col video da 100 milioni di views) e Devil Pray. Unica concessione al passato nelle prime battute, il rispolvero di Burning Up. Finalmente rifà nel 2015 True Blue e segue la strada delle gemme a sorpresa con Deeper and Deeper e La Isla Bonita.

La setlist è sempre infarcita da mix di elementi che nel recente passato avevano piuttosto disturbato. Ma glielo si perdona: Dress You Up è infarcita di suoni da Into The Groove, seguiti da Candy Shop e Material Girl. Ritorna all’87, l’anno della sua consacrazione col tour in diretta tv, e sfodera Who’s That Girl. Chiusura come consuetudine con Holiday.

Con Arianne Phillips (premio Oscar costumi) al guardaroba, c’era da giurare che il ritorno live della diva fosse un fashion-affair. E così è stato, con cambi d’abito e d’ambientazione (molto preso dal post-apocalittico video di Ghosttown) a ritmo serrato. Quasi fitto come l’elenco degli stilisti che fanno a gara per regalarle qualcosa nella speranza che se ne innamori e la indossi. Prada, Gucci e Moschino ce l’hanno fatta. Lontani sono i tempi in cui si affidava solo a Gaultier per coordinare tutto. Oggi Madonna “the tour” è un affare che coinvolge centinaia di persone. In primis i suoi 20 ballerini, a volte mascherati, a volte mostri da saga medievale, a volte trasformati in simboli religiosi (strana la suora seminuda ai piedi della popstar, che vorrà intendere?). L’aspettano 64 date in giro per il mondo e poi chissà, altri paesi si aggiungeranno, repliche verranno (quest’anno ci risparmia gli stadi, tutto il tour è indoor). Perché il live di una diva non se lo vuole perdere proprio nessuno, specie se si tratta di lei che gli show li ha inventati per le varie Miley di oggi.

Christian D’Antonio
twitter_logo_christian

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)