Tra gli artisti in gara di questa edizione del Festival di Sanremo, quelli che nessuno dimenticherà a fine manifestazione sono sicuramente i Måneskin, band lanciata in televisione su X-Factor che, in breve tempo, ha conquistato i cuori di molte generazioni. Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan hanno iniziato a esibirsi dal vivo da giovanissimi nelle strade di Roma e con la loro verve, il loro essere così morbidamente gender fluid, spazzando via stereotipi di genere e mescolando influenze e stili diversi sono riusciti a collezionare oltre 16 dischi di platino e 5 dischi d’oro.
Sarà il loro essere così autentici, musicisti veri, compositori, sarà quell’aria finta trasandata, sfacciatamente sensuale e travolgente, quel sound così alternative rock che non passa inosservato sono riusciti a fare centro. Soprattutto a Sanremo, dove la band ha presentato in concorso il brano: “Zitti e Buoni”. Irriverenti, carichi e con la sicurezza di chi è abituato a suonare dal vivo, la prima sera hanno riscosso solo consensi.
Vestiti in abiti Etro, così stravaganti nel loro look a metà tra il punk rock ed il new romantic, la seconda sera hanno letteralmente “spaccato” come si è letto un po’ ovunque nei commenti sui socials. La loro interpretazione di “Amandoti” (guarda il video quì: https://www.youtube.com/watch?v=0bHSjxtXMmQ) dei CCCP, cantata insieme a Manuel Agnelli, è stata superlativa, divina. Si sono fatti amare da tutti.
La terza sera, abbandonato l’elegante bianco, così finemente indossato, si sono presentati in carbon black, in sintonia con le scure note rock della loro canzone. Nessun dubbio, nessuna esitazione, se non vincono questa edizione di Sanremo sfonderanno sicuramente fuori e ovunque.
Così, ieri pomeriggio, da Sanremo i Måneskin hanno presentato in esclusiva alla stampa, durante un press meeting a porte rigorosamente serrate, il loro nuovo album: “Teatro d’ira – Vol.I”, in uscita il 19 marzo 2021 e già in preorder nel formato fisico vinile e cd.
“Questo nuovo brano è stato scritto agli inizi – commenta Damiano – quando non ancora facevamo X-Factor. Deriva dalla nostra esperienza londinese che ci ha formato sia a livello personale che come band e che ha notevolmente contribuito a sviluppare il nostro sound. Il brano l’abbiamo perfezionato dopo un lungo tour che ci ha portato in giro in Italia e in Europa, stare sul palco è quello che ci riesce meglio ed è questo che vogliamo continuare a fare. Infatti possiamo già dirvi che saremo a Roma ed a Milano in tour il prossimo autunno. Con questo brano, Zitti e Buoni, noi non ci rivolgiamo a nessuno in particolare, abbiamo lavorato molto per avere un nostro sound riconoscibile e una volta raggiunta la maturazione di questa identità che ci rappresenta siamo soddisfatti. Questa è la nostra musica e questo è il nostro progetto. Siamo venuti a Sanremo senza molte aspettative perché sapevamo che il nostro pezzo era fuori dai canoni del Festival, ma al contrario il feedback dall’esterno è stato enorme e ci fa piacere perché abbiamo ricevuto un numero di streaming e di risposte sui social molto importanti. La scelta di Manuel Agnelli è stata motivata dal voler portare un brano più rock a Sanremo”.
Scritto interamente dai Måneskin, il nuovo album registrato in un casale (Il Mulino) in presa diretta, rimandando alle atmosfere analogiche dei bootleg anni ’70, con l’idea e la voglia di ricreare la dimensione live vissuta dal gruppo nel loro primo lungo tour di 70 date fra Italia e Europa. La band ha raccontato di aver dormito all’interno di questa struttura, dove da una parte c’era l’area soggiorno e dall’altra gli studi di registrazione. I brani sono stati creati sul posto, dall’interazione e dall’affinità dei membri della band durante il soggiorno, per questi rispecchia gli aspetti emotivi ed il vissuto di quei momenti ed è forse per questo la loro musica risulta così autentica.
Un disco tutto suonato, crudo, contemporaneo, capace di rappresentare lo stile e il sound della band. Dopo l’album di debutto “Il ballo della vita”, doppio disco di platino, il gruppo italiano più irriverente della scena presenta il primo volume di un nuovo progetto più ampio ed in continuo divenire, che vedrà la luce nel corso dell’anno.
Il teatro, metafora in contrasto con l’ira del titolo, diventa lo scenario in cui questa prende forma. Non si tratta di una collera contro un bersaglio, ma di un’energia creativa che si ribella contro opprimenti stereotipi. Una catarsi che genera, grazie all’arte, una rinascita e un cambiamento in senso positivo.
“La nostra non è una rabbia nei confronti di qualcuno, ma un’ira che smuove, che crea le rivoluzioni – raccontano i membri della band – un’ira catartica rivolta alle oppressioni e agli oppressori, che porta a sfogarsi e a ribellarsi verso tutto ciò che ti fa sentire sbagliato e che, come risultato, porta a una rinascita e a un cambiamento. Abbiamo voluto collocare questa forza molto potente in un contesto, quello del teatro, che nell’immaginario comune viene percepito come elegante e pacato. Ci piace questa antitesi: un contrasto che vive nel momento in cui il sipario si apre e, al posto di uno spettacolo o di un balletto, ci si ritrova catapultati in questa esplosione di energia. Il teatro è una metafora a rappresentare l’arte, il luogo dove questo impulso potente genera qualcosa di artistico e positivo”.
“Abbiamo deciso di portare il brano a Sanremo, perché una volta finito abbiamo subito capito che ci rappresentava – aggiunge Vittoria – Siamo felici sullo storico palco dell’Ariston, dove siamo abituati a vedere un certo tipo di musica più canonica. Siamo molto felici dei risultati che stiamo ottenendo con questo pezzo che ha un sound molto duro ed è diverso da quelli che vanno ora”
In “Teatro d’ira – Vol.I” i Måneskin raggiungono una nuova connotazione sonora per esprimere il loro messaggio. Al centro della scala dei valori della band campeggia la libertà dalle sovrastrutture e dai filtri inutili, unita al desiderio di essere autentici. Un appello che si rivolge fin dal primo singolo “Vent’anni” (certificato platino) alla Generazione Z, ma che si allarga a tutto il pubblico: un invito a scrollarsi di dosso etichette preconfezionate per vivere appieno ed essere se stessi, senza paura del giudizio.
Conclude Damiano in conferenza: “Siamo convinti che quando si fermano le luci la sincerità, nella musica, alla fine paga sempre”.
Il video di “Zitti e Buoni”, qui: https://www.youtube.com/watch?v=QN1odfjtMoo&feature=youtu.be
Segui su:
Luana Salvatore
editor@riocarnivalmagazine.it