Sabato scorso, a Los Angeles, si è tenuta la trentasettesima edizione della cerimonia annuale di introduzione degli artisti nella celebre Rock & Roll Hall of Fame. I nominati di quest’anno includono star del calibro di Eurythmics, Judas Priest, Lionel Richie, l’intramontabile Dolly Parton, Lionel Richie, Carly Simon ed i Duran Duran. Chi entra nel tempio del rock, passa alla storia, non c’è dubbio. Questo riconoscimento non solo è molto ambito ma è quasi una tappa fondamentale per ogni musicista che si rispetti.
Avevamo già ribadito la scorsa estate della nomina dei Duran Duran nell’olimpo del rock, svelando che tale nomina riguardasse tutti i membri della band che si sono susseguiti negli anni: Nick Rhodes e John Taylor – i due fondatori – Simon Le Bon, voce del gruppo; Roger Taylor, batterista dal 1980 al 1985 e poi dal 2003 ad oggi; Andy Taylor, membro della band negli anni 1980-1986 e 2003-2006 e Warren Cuccurullo chitarrista dei Duran Duran dal 1986 al 2001, nonché ufficialmente inserito quale membro della band dal 1989. Tutti e sei i membri erano attesi sul palco del Microsoft Theater. Ma sabato scorso, a ritirare il premio erano solo in quattro, introdotti da Robert Downey Jr., grande fan della band. Le Bon si avvicina al microfono e inizia il suo discorso, il viso è teso: “Ci sono due membri della nostra band che pur essendo stati introdotti (nella Hall of Fame, NdR), purtroppo non possono essere qui con noi. Warren Cuccurullo, straordinario chitarrista, che ha dato un enorme contributo ai Duran Duran. E poi c’è Andy Taylor, il nostro primo chitarrista. Andy ci ha scritto una lettera aperta” e la legge: “Che onore assoluto è stato essere nominato ed inserito nella Rock & Roll Hall of Fame. Non c’è niente che possa eguagliare un tale riconoscimento. Quello che ci è successo si può immaginare, ma viverlo, come lo abbiamo vissuto noi, da amici è andato oltre le aspettative. Poco più di quattro anni fa, mi è stato diagnosticato un cancro alla prostata in stadio avanzato. Molte famiglie hanno sperimentato la lenta sofferenza di questa malattia e, naturalmente, non siamo diversi. Quindi parlo dal punto di vista di un padre di famiglia, ma con profonda umiltà verso la mia band, i nostri fan – i più grandi fan che un gruppo potrebbe desiderare – e questo eccezionale riconoscimento. Sono veramente dispiaciuto di non potercela fare, avrei voluto essere lì con voi, ho persino comprato una nuova chitarra… Sono molto orgoglioso dei miei quattro fratelli, sono sbalordito dalla loro perseveranza e sono felicissimo di accettare questo premio”.
Le Bon, chiude il suo discorso con un sentito ringraziamento per il premio ricevuto: “La Musica è un onore per me e per gli artisti che sono stati introdotti stasera e negli anni precedenti, abbiamo dedicato le nostre vite a questo. Di questi tempi la musica può contribuire a superare le questioni razziali, politiche e di genere, perché è in grado di unire le persone. Negli ultimi 40 anni di professione ho capito che l’essenza del nostro lavoro è proprio questa, noi facciamo in modo che le persone si sentano meglio. Questa è l’industria di cui sono orgoglioso di far parte, grazie!”
Segue John Taylor, co-fondatore della band insieme a Nick Rhodes, che parla delle loro influenze musicali: “La musica ci ha nutrito e ci ha dato una identità. Non saremmo qui senza l’influenza dei Beatles, David Bowie e Mick Ronson, dei T-Rex, dei Sex Pistols e dei Clash… Siouxsie Sioux e Patty Smith, Japan… Questi, e tanti altri, erano i nostri mentori e spiriti guida. Senza di loro e della loro musica, non ci saremmo mai trovati”.
Roger Taylor, invece, ringrazia tutti coloro che hanno lavorato con i Duran Duran nel corso della loro lunga carriera: “Ringrazio la Hall of Fame, per averci portato qui. Vorrei ringraziare i miei compagni della band per questo incredibile viaggio di quarant’anni che abbiamo intrapreso e che continua ancora. Vorrei ringraziare la nostra manager Wendy Laister. Vorrei ringraziare Patty Pricedale, non saremmo qui stasera senza di te. E vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato con i Duran Duran negli ultimi 40 anni: i musicisti, i produttori, i manager, gli agenti, le case discografiche, i tecnici, gli stilisti, i registi, gli editori e le nostre famiglie”.
I Duran Duran si sono esibiti sul palco della Hall of Fame con tre brani, due loro hits degli anni ottanta: Girls on Film ed Hungry like the Wolf e poi con Ordinary World, il brano scritto in stretta collaborazione con Cuccurullo, che nel 1993 li ha riportati in vetta alle classifiche mondiali dopo anni di assenza. Su YouTube ci sono diversi video di fan e utenti presenti quella sera, ma la trasmissione in tv della cerimonia sarà trasmessa il 19 novembre su HBO, negli Stati Uniti, e contemporaneamente in streaming su HBO Max (disponibile solo in alcuni paesi, NdR).
Nick Rhodes rivolge un ringraziamento al pubblico ed i loro fan, ricordando l’amicizia con John nata ai tempi della scuola: “Quando avevo 10 anni, ho incontrato John, ci siamo legati grazie al nostro amore per la musica e anni dopo, siamo ancora insieme, è stato un matrimonio piuttosto lungo, immagino. Un matrimonio di più persone: alcuni lo chiamano poligamia (sorride, NdR). Siamo tutti guidati dai nostri fan, da veri fan. John ha elencato le tante band che ci hanno influenzato e un’altra che vorrei menzionare sono i New York Dolls. Sono un super gruppo e li adoro, non ce l’hanno fatta, ma spero davvero che riescano. Tutto quello che voglio davvero dire è grazie a tutti i fan, sappiamo cosa significhi essere fan. Condividiamo questo premio con voi”.
La notizia della malattia terminale di Andy Taylor ha incupito il mood del momento, doveva essere una occasione di celebrazione ed un omaggio ai 40 anni di carriera dei Duran Duran, mentre il premio stesso e l’ingresso nella Hall of Fame sono inevitabilmente passati in secondo piano. Tutta la stampa, italiana ed internazionale, il giorno dopo riportava nei titoli che il chitarrista dei Duran Duran aveva il cancro. Difficile capire come una band come i Duran Duran possa, a distanza di quarantaquattro anni, far parlare ancora così tanto di sé ovunque ed abbia così tanti sostenitori a seguito, ma questa occasione dell’ingresso nella Hall of Fame, il tempio del rock, ha ribadito ormai a tutto il mondo il grande contributo di questa band all’industria musicale e l’influenza su tante generazioni.
Duran Duran at the Rock & Roll Hall of Fame Induction, 2022. Photos courtesy of duranduran.com, Getty, RRHOF, Duran Duran