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GIGI D’ALESSIO, ORA IL SUO ALBUM DELLA MATURITA’ E DEL VOLO IN SUDAMERICA

DiChristian D'antonio

Nov 22, 2013

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Con 100 dischi di platino e 7 tour internazionali nella sua carriera, Gigi D’Alessio con Ora, uscito questa settimana, si appresta a diventare un nome di immediata riconoscibilità anche in Sud America. E non solo perché Quanti Amori, la canzone contenuta nel disco nuovo sarà cantata in spagnola insieme ad Andrea Del Boca.

Ma anche e soprattutto perché il pezzo si è aggiudicato il tema musicale della telenovela Esa Mujer, che andrà in onda per 270 puntate in Argentina dal 9 dicembre. «Non è una cosa semplice da ottenere – dice presentando il nuovo lavoro alla stampa – ma so che tutti i grandi italiani che hanno sfondato in America Latina sono passati da una telenovela. Spero che a me vada bene com’è andata bene a Laura o Eros». D’Alessio ha un rapporto quantomeno “dualistico” con il successo all’estero. Ne è orgoglioso ma riesce ad esserne anche critico: «Quando perdi i genitori o torni a casa e vedi i figli che sono cresciuti e tu non c’eri ti chiedi se tutti questi viaggi non ti abbiano tolto qualcosa. ma ti danno anche molto. Il mio show da New York di qualche anno fa è una delle cose più belle che abbia mai fatto».

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ph. Christian D’Antonio

Ha cantato all’Olimpya di Parigi e al Radio City Musica Hall di New York, e il suo nuovo tour partirà da febbraio in Canada (il 20 marzo da Roma il debutto italiano).
La sua musica però non è solo per nostalgici del neomelodico napoletano: «Ci sono cose che puoi cantare solo quando superi i 40 anni – spiega oggi descrivendo i temi racchiusi nel nuovo disco – anche se ogni album si dice sempre il disco della maturità, il mio più bello. Diciamo che questa volta avevo delle cose da dire, ho scritto cose più profonde come Notte di Line Storte che mi vede per la prima volta in veste di saggio, di consigliere da padre a figlio, da fratello maggiore. Parla della crisi e delle difficoltà nella vita di un uomo. Ma il mood del disco è un senso di speranza, di non mollare mai che mi piace lanciare in questo momento». Ce n’è voluto di tempo, ma con Ora anche D’Alessio non canta più di amore e cuore soltanto: «Un passaggio normale, altrimenti si nascerebbe vecchi e si morirebbe giovani. Parlo delle difficoltà anche famigliari, di quando la moglie ti dice pensi solo al tuo lavoro, e questa è una cosa che dicono tutte le donne, lo sappiamo. Io sto facendo il mio percorso e oggi ho il coraggio di dire grazie al mio pubblico e mi inorgoglisce anche di guardare quanto ho fatto. Ho moltiplicato pani e pesci, grazie al mio lavoro ho dato lavoro a tante altre persone, da chi si arrampica a posizionare le luci nei concerti a chi vende le fascette fuori dai teatri. E di questi tempi non è poco».

Anche se è convinto «che la fortuna te la devi cercare tu», il cantante è molto critico su come si sta vivendo questo passaggio di crisi profonda in Italia: «Siamo già abituati a buttarci giù come popolo ma poi quando si vedono in tv politici che discutono delle loro regole e non dei fatti concreti mi viene rabbia. Io non voglio dare voce a chi comanda, perché loro sono già pagati per risolvere i problemi. Io voglio dar voce alla popolazione. È come se mi pagassero per cantare e io non cantassi. Risolvessero ad esempio la questione della Terra dei fuochi, a me sta cosa sta molto a cuore. È un problema nazionale non napoletano. Anzi, dovrebbe intervenire l’Europa perché è di dimensioni impressionanti. Ho perso un fratello e due genitori per il cancro».

Nel disco, 11 brani con due featuring (Enzo Avitabile e Anna Tatangelo), oltre a un “riposizionamento” nei testi in odore di sociale, anche molte divagazioni in diversi ambiti, dal rock al funky, con la partecipazione prestigiosa degli archi della London Symphony Orchestra e degli etno-percussionisti Bottari di Portico, che rievocano la famosa “danza della morte”, da un’antica tradizione partenopea. E c’è anche il contributo di Mogol nel testo di Serpente a Sonagli. «Questo non era il momento per me di fare duetti – spiega – perché avevo troppo da dire in prima persona. E poi le collaborazioni mi vengono sempre spontanee. Conosco Avitabile da 30 anni e gli ho chiesto di aggiungere un pezzo di Napoli nella canzone e senza calcoli lui ha fatto quello che sentiva. È l’unica telefonata che ho fatto. Con Anna mi sono permesso di dirle “scendi in sala e incidi questo” mentre faceva gli spaghetti al pomodoro». La coppia sarà in onda in diretta su Canale 5 la sera del 25 novembre per uno speciale Questi Siamo Noi (che parafrasa il titolo di un suo vecchio album) e il progetto è incredibilmente ancora in fieri: «La rete ne voleva 3 di puntate, anche perché devono ammortizzare le spese per la scenografia e il resto, ma io ho pensato che sarebbe stato meglio concentrare tutto in una serata evento. Non stiamo preparando Woodstock, inteso, ma spero di fare un programma con della musica raccontata per bene e con dignità. Avrò ospiti musicali come Modà, Alessandra Amoroso, ma anche momenti comici, con Ale e Franz, verrà Paolo Bonolis. Voglio fare un varietà perché altrimenti è noioso fare un concerto ripreso per la tv senza avere l’emozione dello spettacolo all’aperto. Andremo in diretta, un lavoraccio con le prove devo ammettere. Solo alcuni balletti saranno registrati». A quanto pare D’Alessio in tv funziona: gli share degli spettacoli precedenti (andati su Rai Uno nel 2010 e 2011) sono stati intorno al 30%.

CHRISTIAN D’ANTONIO

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)