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Deborah Iurato, il suo Libere è l’omaggio alle donne

DiChristian D'antonio

Nov 6, 2014

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Ha ritrovato Fiorella Mannoia, ha seguito Mario Lavezzi e incorporato Rocco Hunt nel suo universo pop. Pensa in grande Deborah Iurato, vincitrice dell’ultima edizione di Amici, per il suo primo vero album da stella del pop. Il disco si chiama Libere e cade in un momento di grande fermento per la giovane cantante siciliana: è stata tra i top artist italiani nella prima parte dell’anno e nel frattempo ha cambiato vita. Vediamo come.

Hai registrato i brani di Libere a Milano, la vita ora è qui?
Sì, ho preso casa e pian piano mi sto facendo il mio giro di amicizie. Ovviamente mi manca il sole della Sicilia, ma quando torno è sempre una festa incredibile, mi attaccano i manifesti per strada. Sono contenta di stare in questa città anche se grande e piena di cose. Mi aspettavo fosse così e me la esploro con il car sharing.

Il titolo del disco è un femminile plurale che fa pensare…
Si tratta del mio omaggio a tutte le donne, specie in un momento in cui ci si sente sopraffatte anche dall’informazione, non si sentono altro che violenze e femminicidio. Ho voluto ripercorrere le fasi di una storia d’amore dal punto di vista femminile e fare una specie di film in musica. È il mio omaggio alle donne, alle sognatrici, alle favole che noi donne aspettiamo si avverino sempre.

Il tuo modello di sempre, Fiorella Mannoia ha scritto un nuovo pezzo per te, come è stata la nuova collaborazione?
Incredibilmente lei riesce sempre a sentire quello che io provo in un determinato momento. E così quando ho sentito il pezzo con la sua voce guida Dimmi dov’è il cielo e ho pensato subito a come una coppia vede il proprio amore, quello grande che vorrebbe essere più grande di tutto. La musicalità e la vocalità di Fiorella sono eccezionali, io quando ricevo pezzi così cerco di farli miei.

Il duetto con Rocco Hunt com’è nato?
Lo avevo adocchiato quando ha vinto Sanremo Giovani e ci siamo conosciuti di persona durante un festival estivo. Siamo della stessa terra e abbiamo le stesse origini, quindi ho pensato che un duetto sarebbe stato appropriato. E mi piace come scrive, quindi su Sono Molto Buona parliamo insieme di una storia finita male. È stato anche un modo per accoglierlo nel mio mondo e per me di cimentarmi in una veste r’n’b che è insolita.

Hai un calibro di artisti ragguardevole per questo disco, cosa ti aspetti?
Io non finisco mai di ringraziare chi mi ha sostenuto fin qui fino ad ora. Per il momento mi godo le reazioni del disco, spero ovviamente piaccia e se ci sarà un tour ci penserò. Ho un bel legame coi musicisti che mi seguono dal vivo e ho inciso con il chitarrista e il batterista questo album il che mi rende felicissima perché è come trasportare l’alchimia degli amici su un cd. Aspetto qualsiasi cosa verrà dopo con molta curiosità.

CHRISTIAN D’ANTONIO

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)