• 23/12/2024
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Foto: Cap Roig Festival/press

La seconda parte del Wood Water Wind Tour di Damien Rice, iniziato in a Sicilia a metà Luglio, prevedeva ulteriori tre date in Spagna: la prima in Costa Brava, al Cap Roig Festival e le due ultime due date nelle Isole Baleari, una a Palma di Maiorca e l’altra nell’isola di Menorca.

Questo tour in barca a vela nel Mediteranneo rappresentava per Damien un “sogno”, conservato nel cassetto per oltre dieci anni. Una esperienza unica, viaggiare in una vecchia barca a vela in legno, di concerto in concerto. Un tour che si è svolto nella stagione più calda dell’anno e che ha rappresentato non soltanto il sogno di un viaggio per l’artista, ma anche un’avventura emozionante per tutti coloro che hanno scelto di seguirlo nei vari concerti, chi magari solo per una data, chi per tutta la tournée.

Il Wood Water Wind Tour, oltre alla caratteristica di essere – di fatto – un tour in barca a vela, è stato caratterizzato soprattutto dalla scelta delle location, assolutamente esclusive e situate in mezzo a riserve naturalistiche, luoghi archeologici o storici.

Il Cap Roig Festival, prima data della seconda leg del tour, si è svolto infatti in un’area di un Giardino Botanico, realizzato nel 1927 e situato all’interno del Castello di Cap Roig, una riserva naturale della Costa Brava dove per tutto l’anno regna la maestosità della natura e la quiete. Il palco, all’aperto, in grado di ospitare 2.118 spettatori, si affaccia sulla riserva naturale e sul mare. Uno spettacolo, quello del 29 Luglio, assolutamente senza precedenti. Iniziato con i fuochi di artificio in lontananza, che non erano previsti nello show, ma che sono stati accolti con sorpresa da tutti i presenti. Mentre Damien cercava di cominciare a suonare, nonostante le difficoltà dovute al rumore dei botti, che ha saputo gestire con professionalità ed ironia. Un concerto strepitoso, durante il quale Damien ha tirato fuori tutta la sua grinta sul palco suonando completamente da solo.

Trusty and True il primo brano, seguito da Delicate, Elephant, 9 Crimes. Su richiesta del pubblico Stoic and Your Astronaut, poi una bellissima versione di I remember. A seguire Volcano, in cui Damien ha invitato a salire sul palco una sua amica, presentata come chitarrista, che sicuramente non era una cantante e non conosceva le parole della canzone, tant’e che ha canticchiato facendo del suo meglio, leggendo il testo sul suo cellulare e su suggerimento di Damien tra i sorrisi e le battute di un pubblico visibilmente divertito. Una di quelle situazioni simpatiche, che forse solo lui riesce a creare spontaneamente sul palco e che rende ancora più esclusivo e coinvolgente il rapporto con il suo pubblico.

I brani a seguire: The Professor & La Fille Danse, Rootles Tree, Cannonball (unplugged) ed un brano improvvisato sul palco insieme ai presenti. Ed è in momenti come questi che viene fuori tutta la creatività e la capacità di improvvisazione di Damien Rice. L’artista ha praticamente chiesto al pubblico di pensare a delle parole e poi di comunicargliele, mentre lui poi intonava un brano sul momento, costruendo le frasi ed il ritornello “improvvisando”. Una cosa emozionante, che ha lasciati tutti senza parole. Lo show è proseguito con I Don’t Wanna Change You, poi Cheers Darlin’. Il concerto è poi proseguito con una toccante versione di Accidental Babies, poi The Blower’s Daughter (incorporata da passaggi di Creep dei Radiohead) ed in finale: Amie ed una squarciante versione di Eskimo, con Damien accovacciato sul palco tra gli scatti dei fotografi.

Un concerto d’effetto, forse la testimonianza che quando Damien è da solo on stage tira fuori tutto ciò che può, sino all’ultima goccia di sudore e di anima e si concede al pubblico senza misure.

La seconda data del tour Spagnolo si è tenuta a Palma de Mallorca, il 2 Agosto, presso l’Auditorium del passeggio marittimo. Il concerto è stato introdotto dall’esibizione di Gyða Valtýsdóttir e Shahzad Ismaily, davanti ad un pubblico un po’ indisciplinato, arrivato con molto ritardo. La serata è stata recepita e commentata dai partecipanti, alla fine del concerto, un po’ sottotono. Non di certo per l’esibizione di Damien Rice, che ha dato il massimo sul palco, con la consueta professionalità.

Questa la scaletta della serata di Palma. Primo brano Trusty and True, a seguire Delicate, Elephant, I Remember. Poi My Favourite Faded Fantasy, il nuovo bellissimo brano inedito Your Astronaut, The Greatest Bastard, I Don’t Wanna Change You, Accidental Babies, The Professor & La Fille Danse, Rootles Tree, 9 Crimes e Volcano. In finale: The Blower’s Daughter, Tell Me Who Is Behind Your Eyes ed Eskimo.

Il concerto più bello in assoluto di questa seconda parte del tour, ma anche il più malinconico, è stato quello di Mahon presso il Teatre Principal de Maò. Una location molto intima, con appena 847 posti a sedere, una ambientazione suggestiva ed un’acustica perfetta, tanto che Damien ha cominciato il concerto senza microfono, con una versione unplugged di Cannonball, completamente al buio, permettendo alle vibrazioni delle note di arrivare, così, dritte al cuore di ognuno. Poi a seguire Trusty and True ed i suoi brani più amati dal pubblico, da Delicate a 9 Crimes ed I Remember. Tra le richieste del pubblico, ha citato a sorpresa dei brani di: Prince, “Kiss”, Portished, “Give Me a Reason to Love You” e Led Zeppelin, “Baby I’m Gonna Leave You”.

Durante il concerto Damien ha concesso al pubblico due ulteriori brani inediti, molto toccanti, di cui però non si conoscono i nomi ed in finale una bellissima versione conviviale di Cheers Darlin’ in cui ha ringraziato il pubblico presente, tutti coloro che hanno partecipato ed assistito ad i suoi concerti dall’Italia alla Spagna e tutte le persone che hanno lavorato per lui, a cominciare dal suo tour manager. Poi ha chiamato sul palco sia i musicisti che i membri dell’equipaggio della barca, compreso il fonico Phil, che ha avuto anche il privilegio di suonare una sua canzone, il Capitano e tutto il suo staff. Il concerto di Menorca è stato forse il più toccante, con quel senso di nostalgia che emerge ed assale alla fine di un lungo viaggio, mentre giunge a termine. I saluti dal palco sono stati infiniti, ma siccome Damien Rice è un uomo ed un artista dalle mille sorprese, a fine serata dopo il concerto, si è concesso ulteriormente ad un gruppo di affezionati e ad i membri dell’equipaggio, cantando ancora qualche canzone.

Il Wood Water Wind Tour è così giunto a termine, tra la malinconia e bellissimi ricordi. È stato per tutti una esperienza indimenticabile, durata quasi un mese, che ha permesso a chi ha scelto di seguire tutte le date di visitare luoghi incantevoli, di percepire l’umore e la vulnerabilità del viaggio e dei viaggiatori, di immagazzinare emozioni, ricordi e visioni che difficilmente i nostri occhi potranno dimenticare. E la Musica, protagonista di questo lungo viaggio, nel frattempo continua a coccolare ancora una volta i nostri sensi e rinfranca i nostri cuori, così come fanno le onde del mare con loro incessabile dondolio.

Luana Salvatore
editor@riocarnivalmagazine.it

Luana Salvatore

Giornalista pubblicista, dal 2010 è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine, nonchè co-fondatrice della fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma (1998), ha scritto una tesi sperimentale in regia cinematografica denominata: "Immagini per la Musica" sull'evoluzione dell'immagine dal periodo British Invasion sino ad Internet, con riguardo per i video musicali. Membro della MEDIMEX Academy, vanta collaborazioni con alcune testate giornalistiche musicali (Rolling Stone e Billboard). Appassionata di Arti e Nuove Tecnologie, è attenta alle questioni sociali e ambientali, disabilità, neurodivergenze, neuroscienze, yoga e discipline olistiche. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it