• 21/11/2024

CANTAKETTYPASSA, UN VIAGGIO DAL TANGO ALLO SKA

DiChristian D'antonio

Apr 19, 2013

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I No doubt nel cuore e la musica vintage come riferimento. Ketty Passa, la veejay di DJ Tv e speaker di Radio Popolare è conosciuta tra glia addetti ai lavori per il suo eclettismo. Ora lancia un disco con la sua band rinnovata, i Toxic Tuna, che è una goduria per quanto è fresco e variegato. L’abbiamo incontrata per capire come si fa a mettere dischi degli altri e crearne di propri…con lo stesso immutato entusiasmo.

Come sei arrivata ad autoprodurti #Cantakettypassa?
Il disco è nato per la voglia di fare qaualcosa che avesse italianità nel sound ma contaminazione nelle ambientazioni varie per ogni canzone. Ci sono 11 brani che vanno dal pop al reggae e allo stesso tempo esplora mille storie d’amore, la fine, l’inizio la volontà di andare avanti. Secondo me c’era bisogno di dare positività a chi ascolta, è questo il motivo dell’energia che c’è racchiusa dentro.

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Come ti sei sentita a essere protagonista e non “esecutrice”?
In realtà presentando show in radio o dal vivo sono abbastanza creativa di mio. Vedi i miei capelli? Ora sono viola ma il disco è stato concepito quando ero castana e ho voluto mantenere anche sulla copertina quel mood. Il look ha una sua importanza. Mi aiuta il fatto di essere una dj perché so esattamente dove non voglio andare. Evito le scorciatoie facili, ho pensato di fare musica con la band dei Toxic Tuna perché ha molta competenza musicale e soprattutto funziona dal vivo.

Cosa volevate proporre?
Tutto quello che non è talent show, pop da classifica che va in questo periodo. Mi sono accorta che Tragic Kingdom dei No Doubt, il loro primo album, è stato un punto di riferimento per quanto fosse diverso al suo interno. Infatti il nostro singolo Ultimo Tango (http://www.youtube.com/watch?v=IaE181A7RoQ) non è rappresentativo di tutto il lavoro. Chi ci segue resta spiazzato. È un lavoro di band anche se nei testi si raccontano storie che mi appartengono. Il tutto condito da un fondo di positività che può alleviare in musica i dolori della vita.

Sei stata aiutata dalle tue conoscenze in ambito discografico?
Se pensi a suggerimenti, ne ho avuti tanti da persone che avevo incontrato per il mio lavoro e ne sono fiera. Sono persone che mi dicono la verità, ne sono certa. Caparezza, Livio dei Bluvertigo, Giuliano Sangiorgi mi hanno detto che è un bel punto di partenza, non hanno percepito il disco come un arrivo e basta. Diego Mancino che stimo molto come autore mi dice provocatoriamente che sono io a dover andare a X Factor. Ma non mi ci sento. Devo essere io a fare decisioni per me.

A proposito di Bluvertigo, nei crediti ringrazi il tastierista Andy.
Lo adoro, riesce sempre a fare cose originali, in musica, in pittura. Adesso con i Fluon sta dimostrando che rifare l’elettronica anni 80 è uno spasso con l’iPad e ci sono mille possibilità di riattualizzarla. C’è bisogno di artisti innovativi a quel livello.

Fai molta attività live, come vivi lo spettacolo?
Sento che è il modo migliore per comunicare, sempre diverso, non siamo statici per natura. Io mi sfogo dal vivo, peccato ci siano sempre meno posti dove poter raccogliere persone, vivere l’interazione. E poi è bello vedere come reagisce il pubblico, anche chi non ci conosce che poi viene dopo a dirci come siamo strani.

Come vedi i tuoi prossimi passi?
Vogliamo fare ancora dischi che possano essere il diario di tutti i giorni, farci ascoltare. Il nostro album è anche riflessivo, è figlio del tempo in cui è stato scritto, e credo di aver portato qualcosa di diverso nel panorama pop italiano. Ho sempre in mente i miei ascolti di Mina, De Andrè, Gaber, Dalla, gente che ha fatto la differenza. Detto questo, la prossima volta che incideremo un disco vogliamo prendere una direzione più precisa.
CHRISTIAN D’ANTONIO

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)