È uscito “ON MY ONE”, l’atteso nuovo album di JAKE BUGG, il giovane cantautore britannico già ribattezzato dalla stampa inglese come il nuovo Bob Dylan. Nel frattempo cresce l’attesa per l’arrivo di Bugg in Italia. JaKe Bugg sarà uno dei protagonisti l’8 luglio dell ‘I-DAYS Festival che si terrà nella bellissima cornice naturale del Parco di Monza all’interno dell’Autodromo Nazionale dall’8 al 10 luglio.
Per informazioni http://www.vivoconcerti.com/artisti/i-days-festival-2016.
Il titolo dell’album, il terzo disco di Bugg, prende il nome da un detto di Nottingham, città natale di Jake, e non poteva essere più azzeccato. Invece di dire ‘on my own’ si dice ‘on my one’.
“Questo titolo riassume per molti versi l’essenza del disco, soprattutto perché l’ho fatto per conto mio”, dice Jake. “L’ho visto come il passo logico successivo nel mio sviluppo come compositore. E’ stata una sfida, ma era una cosa che sentivo di dover fare “.
Jake ha scritto tutte le 11 canzoni che compongono il disco, ha suonato la maggior parte degli strumenti e prodotto la maggior parte dei brani ad eccezione di tre, prodotti da Jacknife Lee. Il risultato è davvero stupefacente tanto da aver raccolto solo commenti positivi in giro per il mondo.
Dopo l’incredibile successo dei precedenti due dischi, “Jake Bugg” – album di debutto del 2012 entrato al #1 delle chat inglesi, certificato Doppio Platino in UK e nominato per i Mercury Music Prize e il successivo “Shangri La”, entrato nel 2013 nella Top 5 UK e nominato per i Brit Awards, “ON MY ONE” è il disco che conferma ufficialmente Jake Bugg come uno dei maggiori talenti musicali contemporanei.
Registrato tra Londra, Los Angeles e Nottingham, l’album contiene molto materiale interessante tra cui l’emozionante “Love Hope And Misery”, “Bitter Salt”, la sentimentale “Never Wanna Dance”, oltre al sopracitato singolo “GIMME THE LOVE” e alla titletrack “ON MY ONE”.
Per tutte queste diverse sonorità, l’album è da considerarsi Blues, il genere musicale preferito di Jake. “Che si tratti di soul o di hip hop, tutto deriva dal blues. Per me il blues significa solo cantare le proprie emozioni o esprimere il proprio dolore in modo che gli altri possano sentire ciò che provi. Questa è la bellezza della musica. Se non altro, mi piacerebbe pensare che questo è ciò che ho fatto con questo disco. ”
Questa la tracklist di “On My One”:
1. On My One
2. Gimme The Love
3. Love, Hope and Misery
4. The Love We’re Hoping For
5. Put Out The Fire
6. Never Wanna Dance
7. Bitter Salt
8. Ain’t No Rhyme
9. Livin’ Up Country
10. All That
11. Hold On You
Fare tre album entro i 21 anni non è un’impresa da poco. E comporre “ON MY ONE” passando senza sforzo dal blues al pop, dal rap al folk, dal soul al country attraverso grandi doti compositorie è a dir poco notevole. Godetevi il viaggio.
Jake Edwin Kennedy (questo il vero nome di Jake Bugg) è tra i giovani talenti più apprezzati dalla stampa musicale e non, come dimostrano anche le numerose esibizioni in occasioni di importanti eventi modaioli. Ciò nonostante, considerando anche la sua giovane età (è nato il 28 febbraio 1994), Jake Bugg sembra deciso a mantenere alte le sue capacità artistiche. 22 anni, tanto talento e una discreta dose di sfrontatezza, Jake Bugg si innamora della chitarra a soli dodici anni ed è immediato il rimando a noti cantautori tra cui Bob Dylan, Paul Simon e Neil Young, con vaghi echi di Arctic Monkeys, Suede e fratelli Gallagher. Un folk- rock britannico in cui però Bugg riesce a miscelare una scrittura classica senza risultare banale. Una piacevole commistione di stili in cui il giovane artista fonde con passione il song-writing americano con un inconfondibile stile british. Nel 2011 è stato scelto dalla BBC tra gli artisti emergenti per il Festival di Glastonbury. Nello stesso anno suona in apertura al tour europeo di Michael Kiwanuka (tra cui la data italiana ai Magazzini Generali di Milano) e l’anno successivo il giovane talento si esibisce a supporto del tour europeo del progetto solista di Noel Gallagher.
Il suo omonimo album d’esordio “Jake Bugg”, del 2012, è entrato al #1 delle chart inglesi, ottenuto la certificazione a doppio Doppio Platino in UK e nominato per i Mercury Music Prize mentre con il successivo disco “Shangri La”, uscito nel 2013, è entrato nella Top 5 UK, ha ottenuto una nomination ai Brit Awards ed ha conquistato il pubblico con un tour nei palazzetti inglesi che ha avuto il suo climax con il sold out all’Alexander Palace di Londra.
There Goes The Fear – 9.5/10! – “easily the best album I’ve heard this year”
Indie London: – “one of the albums of the year”
Daily Mail: **** – “impressive”
Clash: **** – “a powerful and broad creative return… ‘Unpredictably diverse and unexpectedly personal’
Q: ****- “a gutsy recalibration”
Music News: **** -“Ezra, Bay, Odell, the stakes have been raised”
Confront: **** – “a maturity that wasn’t present on his previous albums”
Uncut – 7/10 – “confidently self-reliant, he demonstrates a firm grasp of his essential strengths”
Sunday Express – “intense and powerful”
Evening Standard: – “there’s no doubting Bugg’s songwriting chops”
The i: – “a moodier, more introspective affair”
Mojo : – “deeply impressive”
The Guardian: – “captivating”
NME: – “soaring, torch-song balladry”
Winq – “he’s given it everything he’s got and his efforts have paid off”
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