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THE VACCINES CANTANO IL LORO “TEMPO”

DiChristian D'antonio

Nov 9, 2012

Si chiama Come Of Age (che vuol dire “uscire dal tempo” nel senso di essere accettati da tutti) ed è un titolo davvero appropriato. Il secondo album dei The Vaccines, la indie band più osannata in questo momento in Inghilterra, è un incrocio tra Kaiser Chiefs e rock inglese d’epoca, che proprio come dice il titolo, sembra non avere tempo. Ora che la band ha annunciato due date italiane (Mercoledì 12 dicembre al New Age di Roncade (TV)
Giovedì 13 dicembre ai Magazzini Generali di Milano. Per info sui biglietti: http://www.viagogo.it/Biglietti-Concerti/Rock-e-Pop/The-Vaccines-Biglietti) abbiamo deciso di proporvi l’intervista integrale che abbiamo realizzato alla presentazione alla stampa italiana. E tutto questo arriva mentre impazza il nuovo singolo I Always Knew che è tra le cose migliori del disco.

In copertina sull’album ci sono dei ragazzi che non siete voi. Perchè?

Percheè il disco è diretto a un pubblico giovane e parla di loro. ci piaceva l’idea di non metterci i nostri volti ma tutti personaggi ambigui e diversi. Ci hanno chiesto ovunque dove li avessimo pescati. Sono efebici e non si capisce di quale sesso sono.

Siete tra i pochi indie rockers con gusto. È stata una scelta naturale vestirvi “bene”?

Aramni è un’icona internazionale e scegliamo spesso i suoi vestiti. Crediamo sia semplice e senza tempo ed è così che vogliamo sia rappresentata visivamente la nostra musica. Spesso la moda però è tropo passeggera e quel genere di trend non ci interessa.

Siete esplosi nell’era dei social network, siete addicted al mezzo?

Scriviamo su twitter e ci divertiamo ancora a tenere aggiornato chi ci segue con dei blog ma se diventi popolare è difficile stare al passo. Abbiamo un sacco di hardcore fans che ci seguono, ci piace sentirli e incontrarli da vicino. A Reading, ad esempio, al festival abbiamo fatto uno dei nostri show più grandi ed è impensabile rimanere dopo lo show a parlare con tutti.

Come sono cambiate le vostre giornate da quando provavate a West London?

Ogni giorno è diverso e stiamo molto attenti a non cambiare le nostre abitudini più di tanto. In particolare ci piace sempre trovare tempi per sentire musica ma non facciamo molto scouting sul web o sui giornali musicali. In realtà non è mai stato così facile come oggi avere accesso a tanta musica nuova.

Avete lavorato col famoso produttore Ethan Jones, com’è stato?

Lui non è d’accordo col metodo moderno, cioè registrare prima le basi e poi la voce alla fine. E noi ci siamo trovati a lavorare con una persona che dava ispirazione fin dal primo giorno. Alla fine ogni giorno ci siamo resi conto che stavamo registrando un pezzo finito. I Always Knew è finita nel disco così come l’avevamo provata. Ci è piaciuto molto anche il sound che ha tirato fuori in un altro pezzo, Bad Mod.

C’è molta stampa che vi accosta agli idoli del passato rock inglese, cosa ne pensate?

Non crediamo di essere i nuovi Ramones o contrapposti a qualcuno. Ogni band ha un suo riferimento e un suo background di riferimento. Come quando uscirono i Jesus And Mary Chain e li ritenevano i nuovi Sex Pistols. Ci teniamo alla nostra purezza e non possiamo prendere per serio sempre tutto quello che scrive l’NME.

Chi ha deciso il nome?

Ci siamo incontrati nel 2010 e ci siamo sempre domandati come fare a trovare un nome originale. In spagnolo avevamo sentito questo nome Los Vaccinos e ci piaceva. L’abbiamo tradotto in inglese e ce lo siamo attribuiti senza pensare a cosa avrebbero pensato di noi. In verità è difficile trovare un nome per un gruppo che non sia stato utilizzato già. Credo che di Led Zeppelin ce ne siano stati tanti negli anni 70. Ci saranno 100 band al mondo che si chiamano The Horrors.

CHRISTIAN D’ANTONIO

Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)