Il mondo della musica dal vivo è un universo che, seppur vibrante e coinvolgente, a volte si trova a dover fare i conti con barriere fisiche, sensoriali e culturali che limitano l’accesso di una parte del pubblico. Con l’intento di abbattere queste barriere, nasce “Il Concerto Che Vorrei”, un progetto partecipativo che si propone di migliorare l’accessibilità degli eventi live, promuovendo inclusività e diversità. Finanziato dal Ministero della Cultura e con il supporto di BAM! Strategie Culturali, questo progetto ha sviluppato due nuovi strumenti pratici e gratuiti per il miglioramento dell’accessibilità nei concerti: un kit di comunicazione e un kit di buone pratiche.
L’obiettivo: Un Live Accessibile per Tutti
Lanciato nel 2022, Il Concerto Che Vorrei si prefigge di affrontare in maniera concreta le esigenze di pubblico, artisti e spazi dedicati alla musica dal vivo in Italia. Il progetto si concentra su tre pilastri fondamentali: gender balance, inclusione sociale e diversity. Questi concetti vengono tradotti in azioni pratiche, come ad esempio l’introduzione di menù facilitati per persone con difficoltà cognitive, o l’uso di giubbotti vibranti che permettono di rendere i concerti accessibili anche a persone sorde o con disabilità uditive.
L’obiettivo finale è creare un ambiente musicale dove ogni persona, indipendentemente dalle proprie abilità o caratteristiche, possa vivere l’esperienza di un concerto senza barriere. Per questo, nei mesi di ottobre e novembre 2024, KeepOn Live ha organizzato tre incontri formativi per la propria community, in cui sono stati presentati due strumenti fondamentali che ora sono a disposizione di chiunque voglia migliorare l’accessibilità dei propri eventi.
Kit di Buone Pratiche: Una Bussola per l’Accessibilità
Il kit di buone pratiche, disponibile gratuitamente sul sito ufficiale (www.ilconcertochevorrei.it), è uno strumento utile per tutte le organizzazioni che desiderano migliorare l’accessibilità. Questo kit raccoglie case study, linee guida e consigli pratici tratti da esperienze sia nazionali che internazionali nel settore culturale, offrendo una vera e propria bussola per orientarsi tra le soluzioni già adottate da altre realtà.
Il kit affronta vari aspetti dell’accessibilità, dalla gestione della comunicazione alla progettazione degli spazi, fino alla raccolta dei feedback da parte del pubblico. Tra i temi trattati, c’è la comunicazione rispettosa e accessibile, con suggerimenti pratici per rendere i contenuti più chiari e inclusivi. Alcuni esempi semplici ma efficaci includono l’utilizzo di e-mail dedicate, post sui social, moduli di feedback o incontri informali con il pubblico.
Un altro aspetto fondamentale riguarda il sito web, che è la vetrina di ogni evento e comunica l’identità di chi lo organizza. Dichiarare fin da subito il proprio impegno per l’accessibilità online e adottare soluzioni concrete può rafforzare il legame con il pubblico e creare uno spazio più accogliente. Il kit offre inoltre suggerimenti sulla usabilità del sito, affinché l’esperienza di navigazione sia chiara e intuitiva, e sulla completezza dei contenuti, per garantire che le informazioni siano facilmente comprensibili da tutti.
Kit di Comunicazione: Strumenti Pronti per la Venue
Il secondo strumento introdotto è il kit di comunicazione, riservato ai live club e ai festival associati a KeepOn Live. Questo kit include dieci prodotti pronti all’uso, sia online che offline, pensati per rispondere alle esigenze di comunicazione delle venue. Questi strumenti permettono alle strutture di adattare le proprie pratiche comunicative in modo da essere più inclusive e accessibili, garantendo una migliore fruizione degli eventi a un pubblico più ampio.
L’Accessibilità Come Valore e Opportunità
L’accessibilità non deve essere vista solo come un aspetto tecnico, ma come un valore che arricchisce l’esperienza di tutta la comunità musicale. Creare spazi più inclusivi significa ampliare il pubblico, favorire la partecipazione e creare ambienti più accoglienti. Ogni passo verso una maggiore accessibilità – dai percorsi dedicati alle persone con disabilità alla comunicazione inclusiva – contribuisce a trasformare i concerti in momenti di condivisione senza esclusioni.
In questo contesto, ogni evento diventa un’occasione per abbattere le barriere fisiche, sensoriali e culturali che, troppo spesso, limitano la partecipazione. Ogni piccolo gesto, come l’adozione di giubbotti vibranti o l’attenzione alla progettazione degli spazi, rappresenta un passo importante verso un mondo della musica dal vivo più equo e accessibile.
Il Percorso del Progetto: Una Mappatura Nazionale e Quattro Concerti Pilota
Nei primi due anni di attività, Il Concerto Che Vorrei ha realizzato un’importante mappatura attraverso un tour che ha coinvolto live club e festival di tutta Italia, per raccogliere dati e comprendere le necessità del settore. In parallelo, sono stati organizzati focus group con operatori del settore e associazioni, per discutere le criticità dell’accessibilità nei contesti musicali.
Nel 2024, a conclusione del progetto, è stato pubblicato un glossario curato da Equaly riguardante le terminologie legate a inclusività, accessibilità e rappresentanza di genere. Inoltre, i dati raccolti sono stati trasformati in report dettagliati, che sono serviti per organizzare quattro concerti pilota in alcuni dei principali spazi musicali italiani: I Candelai a Palermo, Monk a Roma, Robot Festival a Bologna e Santeria a Milano. Questi eventi sono stati un banco di prova per mettere in pratica le soluzioni proposte dal progetto e per testare le strategie di accessibilità in situazioni concrete.
Il Concerto Che Vorrei è un progetto che sta facendo la differenza, dimostrando come l’accessibilità e l’inclusività possano essere parte integrante della scena musicale dal vivo. Con il supporto degli strumenti gratuiti messi a disposizione, ogni organizzazione ha l’opportunità di creare eventi più accessibili e accoglienti, migliorando l’esperienza per ogni tipo di pubblico. L’obiettivo finale è uno solo: che la musica dal vivo possa essere un’esperienza per tutti, senza barriere, ma piena di opportunità di condivisione e partecipazione.