Modena Cento Ore si è conclusa in una affollatissima Piazza Grande a Modena, uno dei luoghi dove è nato l’automobilismo sportivo italiano e dove Enzo Ferrari, Stanguellini o i fratelli Maserati hanno sfilato esattamente sugli stessi ciottoli dove le vetture sono arrivate ieri, accolte da un bagno di folla.
Sono stati quattro giorni intensi, vissuti sempre a mille, con l’entusiasmo e l’eccitazione di chi ha vissuto una esperienza straordinaria. L’espressione sorridente e rilassata dei partecipanti a fine gara, ripresi nel momento in cui esultano e degustano la tanto desiderata e meritata birra, vale più di mille parole. Tirando le somme, il risultato finale ha visto 47 vetture della sezione competizione che sono riuscite a terminare la gara e 35 quella della sezione regolarità; 22 invece sono le vetture che non ce l’hanno fatta e che hanno dovuto dichiarare forfait prima di arrivare a Modena.
Modena Cento ore è una gara dura e competitiva in tutta la sua unicità e molti degli equipaggi rimasti a piedi hanno comunque raggiunto Modena per vedere gli amici e dar loro un saluto ed un arrivederci e lanciare il guanto di sfida per il 2020.
Per tutti, la parte più affascinante è stata la sfida contro il tempo nelle prove cronometrate, spesso disputate su strade strette, sconnesse e tecnicamente difficilissime, dove è solo l’istinto e la conoscenza della propria vettura, oltre ad una buona dose di coraggio, a fare la differenza ed a fare il tempo finale. La gara si è conclusa con l’arrivo delle auto sul palco di Modena e la serata delle premiazioni nel Cortile d’Onore dell’Accademia Militare, che ha aperto per l’occasione i battenti ai partecipanti, rimasti senza fiato all’ingresso a Palazzo Ducale, riallestito a tema tricolore.
Il livello delle auto che hanno partecipato è degno di uno dei più importanti concorsi d’eleganza del mondo, con un’unica differenza: la Modena Cento Ore permette a queste meravigliose vetture di essere mostrate in movimento, e di portare in giro per i luoghi più belli d’Italia un perfetto museo automobilistico.
104 le vetture iscritte per questa edizione, selezionate tra le oltre 250 domande di partecipazione, di cui 67 nella sezione velocità e 40 in quella regolarità. 14 invece erano le Nazioni rappresentate dai 214 partecipanti provenienti da tutto il mondo: Gran Bretagna, Germania, Svizzera e altri Paesi dell’Europa, ma anche Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda.
In corsa anche il cantante dei Duran Duran, Simon Le Bon, accolto come una star da fan e curiosi. Il leader della band inglese era in gara alla Modena Cento Ore, insieme al francese François Pourcher su una Jaguar XK120 del 1951, la n. 69 sponsorizzata da Cifonelli.
I vincitori del 2019
Nella sezione Competition, ovvero la sezione di velocità per le auto fino al 1965, il primo posto è stato conquistato dall’equipaggio inglese numero 5: Richard Cook – Claire Cook su AC Shelby Cobra 289 del 1963. Nella sezione Competition G/H/I il podio è andato all’equipaggio belga numero 31: Glenn Janssens – Tom De Geetere su Porsche 911 SC del 1981. La classifica “Index of Performance” ha visto come vincitore l’equipaggio tedesco numero 30: Albert Otten – Julius Otten su Bmw 328 Roadster del 1939. Il premio per la classe speciale “50s Sports Car” va invece all’equipaggio americano e inglese numero 28: Marc Mezey – Jack Chatham su Austin Healey 100/4 M del 1955.
Sul primo gradino del podio, per la sezione regolarità, è salito l’equipaggio 108: Ernst Schroeder – Philipp Rüppell su Porsche 356 B del 1961. Tra le scuderie, vincono, per la sezione velocità la scuderia M66, per la regolarità Bulles & Rires. Tra le dame, sul podio per la velocità l’equipaggio inglese numero 59: Sharlie Goddard – Suzy Harvey su Morgan Plus 8 1969, mentre per la regolarità l’equipaggio tedesco numero 107 Ute Otten – Brigit Saget su Porsche 356 B Roadster del 1960.
I premi speciali:
Vincitore delle gare in pista: n. 58 Paolo Marzatico – Federico Ferrari su Porsche 911 Carrera 2.8 RSR del 1973.
Vincitore delle prove speciali: n. 55 Kevin Jones – Lee Jones su Ford Escort RS 1600 del 1972 Vincitore del premio intitolato ad Ayrton Senna: n. 31 Glenn Janssens – Tom De Geetere su Porsche 911 SC del 1981.
Vincitore della Super Prova Speciale all’Autodromo di Modena: n. 47 Philip Lawrence Kadoorie – Daniel Wells su Lancia Stratos HF GR.4 del 1974 Vincitore della prova di regolarità all’Autodromo di Modena: n. 92 Axel Urban – Andrea Urban su Porsche 911 T del 1972.
Tra i vincitori, anche i meccanici, senza i quali tantissime auto in più avrebbero mancato l’appello finale a Modena. Il trofeo “Mechanical Miracle 2019”, è stato quindi assegnato a Colin Bastead e Damian Le Breully, team di supporto della Lancia Stratos numero 47. Il premio speciale “Spirit of the competition” è andato all’equipaggio 55: Kevin Jones – Lee Jones su Ford Escort RS 1600. Il premio speciale Brandoli, invece, all’auto numero 48: una Ferrari 365 GTB/4.
Testo di Luana Salvatore e foto di Francesca Azzali (Courtesy of Canossa Events).
Per gentile concessione Stampa.
RioCarnival era tra le testate girnalistiche accreditate a tutti gli eventi di Modena Cento Ore. Un ringraziamento particolare a Germana Biasi, nostra inviata per Rimini. Tutti i diritti riservati, riproduzione vietata.