• 19/12/2024

Cinema Indipendente: The Song of Sway Lake, un film sulla musica, l’amore ed i ricordi

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La locandida del film. Tutti i diritti riservati

Questo film è un viaggio nel tempo, un sogno ad occhi aperti, la celebrazione dei sensi, dei ricordi e dell’amore.
Vi affascinerà sin dal primo frame, da quei bagliori di luce estiva sul lago, così impalpabile ma allo stesso tempo così vibrante di un vissuto inafferrabile ed ancora troppo condizionante per i personaggi che ne fanno parte. La luce scandisce ogni singola scena ed inquadratura del film e sembra governare i ricordi di ognuno insieme alla musica, così evocativa di un tempo andato che continua a sfuggire.

The Song of Sway Lake, seconda opera del regista pluripremiato Ari Gold, è un capolavoro. La storia di un giovane collezionista di Jazz che pianifica di sottrarre alla sua ricca nonna un raro disco 78 giri, ma il suo piano cambia quando il suo complice, un curioso personaggio russo, si invaghisce dell’affascinante matriarca. Una intricata storia famigliare, macchiata da un suicidio, dove la musica fa da collante con i ricordi e diventa a sua volta medicina che cura.

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Foto: una scena del film. Tutti i diritti riservati

Questo è un film sulla musica, l’amore ed i ricordi, la passione e la morte… e tutto ciò che conta davvero”, commenta l’autore del lungometraggio che sta incantando amanti della musica e spettatori in tutto il mondo.

Nel mio film, The Song of Sway Lake, tutti i personaggi sono rapiti dal tempo perduto, dalla musica del passato, da un lago estivo, i ricordi dell’amore – continua il regista Gold nella descrizione del suo lavoro – ma quel passato così seduttivo li immobilizza e impedisce loro di vivere. Di questi tempi ‘scongelare’ il cuore è quasi un atto rivoluzionario, e la mia speranza è che questo film possa riuscire a risvegliare il cuore di tutti coloro che lo guarderanno. In quel lago c’è la storia della grande ‘American Royalty’, ora in declino e spesso in conflitto con i residenti annuali. I miei nonni, sebbene non facessero parte di questa royalty, aspiravano ad esserlo. Ma erano presi dal presente, così come la nostalgia lo era per tutti coloro che riuscivano a vedere anche in un giorno di sole un tocco di malinconia. Il vero ‘Sway’ era sempre fuori dalla loro portata”.

Presentato in oltre 50 film festivals in America ed in Europa, il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti e vasto consenso dal pubblico e dalla critica, oltre al premio come miglior film al Festival del Cinema di Vancouver (GPIFF). Si intanto è concluso da poco il ciclo di proiezioni negli Stati Uniti in diversi Cinema tra cui New York, Los Angeles e San Francisco.  Sarà disponibile nelle sale in Spagna ed in Russia durante la prossima primavera, al momento non è ancora visionabile nelle sale italiane, ma è stato presentato in concorso nel mese di luglio durante l’Ischia Film Festival e si attende la prima proiezione italiana entro l’anno.

Il cast è sorprendente, con diversi attori pluripremiati, sia per il piccolo che per il grande schermo: Rory Culkin, Robert Sheehan, Mary Beth Peil, Isabelle McNally, Elizabeth Peña, Jack Falahee, Brian Dennehy.

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Una scena del film. Tutti i diritti riservati

Mentre trascorrevamo il magico mese ad Adirondacks, mi ricordavo del mistero, dell’incantesimo del Sogno di Mezza Estate. Credo che il film riesca a cogliere il sentimento senza tempo di ritrovarsi in un’altra epoca, dove tutto può accadere”. Sono le parole di Mary Beth Peil, l’affascinante attrice ultra ottantenne vincitrice di un Tony award, che tutti ricorderanno per aver interpretato il ruolo della nonna in Dawson’s Creek e che in The Song of Sway Lake interpreta il ruolo di Charlie Sway.

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Una scena del film. Tutti i diritti riservati

Questo film è stato un bellissimo sogno, che mi ha fatto piangere quando l’ho visto e per il fatto che sono molto orgoglioso di averne fatto parte. Spero che lo troviate magico mentre lo guardate, allo stesso modo di quanto l’ho trovato io durante le riprese” il commento di Robert Sheenan, attore molto amato dai giovanissimi e conosciuto al piccolo schermo per aver interpretato il ruolo di Nathan Young in Misfits e di Darren in Love/Hate.

La Musica è protagonista assoluta nel film, insieme ai sentimenti. La colonna sonora originale, già disponibile su Itunes, è composta da Ethan Gold, musicista e cantante di impagabile talento e conferisce al film un tocco squisitamente retrò. Il sound in grado di stupire anche le orecchie più fini, riesce ad evocare così bene memorie del passato al punto da far sembrare i brani realmente dei pezzi d’epoca, come se fossero stati effettivamente realizzati tra la fine degli anni trenta e gli inizi degli anni quaranta. Gli interpreti sono: John Grant, musicista e compositore statunitense (ex frontman di The Czars, nonché vincitore di un Grammy) il quale canta la canzone che dà il titolo al film e le sorelle inglesi The Staves, un trio folk dalla voce angelica, che accompagnano lo spettatore lungo il viaggio nel surreale luogo senza tempo narrato nel film.

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Una scena del film. Tutti i diritti riservati

Così come le condizioni atmosferiche sull’acqua, la musica è stata parte integrante del tema di un’inafferrabile e ed idealizzata realtà – commenta così Ari Gold il lavoro del suo gemello –  mio fratello Ethan Gold, che insieme a John Grant e al trio The Staves hanno canalizzato l’Era, ha creato due versioni della stessa canzone per far emergere il mondo sommerso. Il passato arriva a noi attraverso la pioggia, l’acqua, i ricordi, la melodia e la morte. Ma il passato non esiste realmente”.

The Song of Sway Lake è distribuito da The Orchard Movies, società pioniera della distribuzione digitale di musica, film e televisione e proprietaria di un video network tra i più importanti al mondo. Attualmente è ordinabile su VOD (video on demand) al link: http://radi.al/TheSongOfSwayLake. Qui il trailer ufficiale: https://www.youtube.com/watch?v=RRAbNx7Qfgo

Tutti i cinque sensi sono coinvolti durante la visione di questo film: la vista, l’udito, persino l’olfatto, il gusto ed il tatto. Guardarlo è come essere lì, insieme ai personaggi, a vivere la storia. Sei lì davvero e ci sei emotivamente. Il tempo non esiste, perché i ricordi sono sempre vivi. Ma per quanto sia ipnotico rimanere attaccati ad un ricordo, per continuare a vivere, dobbiamo lasciare scorrere il tempo ed andare avanti. Ed è questo il messaggio che ho appreso da questo film, un’opera di pura poesia e sentimenti. Lasciatevi cullare dalle onde del lago e dai suoi intriganti personaggi, dimenticate il tempo per un momento e fate un regalo alla vostra anima.

Luana Salvatore
editor@riocarnivalmagazine.it

 

Luana Salvatore

Giornalista pubblicista, dal 2010 è editore e direttore responsabile di RioCarnival Music Magazine, nonchè co-fondatrice della fanzine italiana dedicata ai Duran Duran (1987). Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma (1998), ha scritto una tesi sperimentale in regia cinematografica denominata: "Immagini per la Musica" sull'evoluzione dell'immagine dal periodo British Invasion sino ad Internet, con riguardo per i video musicali. Membro della MEDIMEX Academy, vanta collaborazioni con alcune testate giornalistiche musicali (Rolling Stone e Billboard). Appassionata di Arti e Nuove Tecnologie, è attenta alle questioni sociali e ambientali, disabilità, neurodivergenze, neuroscienze, yoga e discipline olistiche. Si interessa e scrive di Musica, Cinema, Cultura e Lifestyle. Contatti: editor@riocarnivalmagazine.it